giovedì 30 ottobre 2008

30 Ottobre 2008



L’Arci partecipa alla manifestazione sulla scuola del 30 ottobre

Dichiarazione di Paolo Beni, presidente nazionale Arci

Il 30 ottobre le vie di Roma saranno attraversate ancora una volta da migliaia di studenti, insegnanti, genitori, questa volta chiamati in piazza dai sindacati della scuola che hanno indetto una giornata di sciopero generale e una manifestazione nazionale nella capitale.

Sono ormai giorni che nelle città di tutta Italia un movimento sempre più ampio si mobilita, organizza cortei, sit-in, lezioni in piazza. E' fatto da ragazzi e ragazze preoccupati per il loro futuro, da genitori che non vogliono rinunciare ad una scuola di qualità per i loro figli, da insegnanti che vedono sempre più mortificato il loro lavoro, da ricercatori privati di ogni prospettiva. Un grande movimento popolare, che si mobilita per il diritto alla conoscenza, al sapere critico, alla libertà di pensiero.

Anche il mondo dell'associazionismo ha deciso di mettersi in moto, per rivendicare una nuova attenzione ai temi dell'educazione, dell'istruzione e della ricerca.
La scuola è infatti occasione fondamentale per educare alla cittadinanza attiva, per vivere la partecipazione, per condividere principi fondamentali. E' il luogo in cui i ragazzi si incontrano con gli altri, uguali e diversi, ed imparano il valore del dialogo, del rispetto tra persone e culture.
Diverse associazioni hanno dunque lanciato l'appello "Per una scuola capace di futuro" in cui si propone di organizzare un Forum nazionale per la scuola dove coinvolgere le tante energie di cittadinanza che credono nel ruolo fondamentale dell'istruzione pubblica e vogliono condividere idee, riflessioni e proposte per una sua riqualificazione.

"Il futuro dell'Italia siamo noi" gridano gli studenti nelle piazze, contestando chi li vorrebbe ignoranti e ubbidienti. Non possiamo che essere d'accordo e con loro saremo in piazza anche noi il 30 ottobre.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Perchè non mettiamo fuori dai nostri balconi/finestre un lenzuolo, sul quale ognuno scrive una frase di protesta contro la "legge" Gelmini (e i tagli di Tremonti)???
Anche se la Protesta concreta appartiene alle grandi città, possiamo comunque fare quel poco che basta nel nostro piccolo.

Anonimo ha detto...

io dico mettiamo qualcosa fuori dall'arci!!!

manda

Anonimo ha detto...

io dico facciamoci furbi e andiamo in piaza invece di fare cazzate simboliche
tripe

Anonimo ha detto...

l'una sostiene l'altra