di ritorno dalla mARCIa

eccoci di ritorno dalla marcia, come sempre stancante e a tratti infinita ma sempre ricca di sorprese che van via via che si cammina mostrandosi...ogni metro che facevamo io e valle ci calavamo sempre più nel ruolo di criminali da strapazzo e un pò di qui e un pò di la...nel mentre l'odio di qualche elemento del nostro gruppo verso i boyscout cresceva sempre più (mi ci metto anch'io nel qualche elemento..) ... allorchè la voglia di cantare e l'impossibilità di accompagnare le nostre soavi voci con uno strumento ( ad esempio una chitarra...) ci ha "obbligato" a seguire un simpatico gruppo di lupetti e orsetti e mentre valle si divertiva a rovinare le canzoni anticipandone le strofe loro s'allontanavano sempre più, ma noi non disperavamo e li riacchiappavamo finchè c'han detto che il loro gran capo mogol non voleva che parlassero con sconosciuti senza camicetta e foularino di riconoscimento, allora abbiamo accettato e siamo andati, ognuno per la sua strada...com'è giusto che sia....e mentre i contadini umbri offrivano gentilmente bute su bute di vino la meta s'avvicinava e con essa anche quella dannatissima salita spacca ginocchia...ebbene arrivammo in cima e c'appisolammo innanzi le bellezze del giotto...il ritorno fu vissuto da occhi chiusi e non vi sono fatti di notevole rilievo, forse solo uno...enrica sbadatamente dimenticò la sue personale bandiera della pace lungo il cammino, valle si offrì di andarla a cercare ma lei non volle, e la bandiera rimase lungo il sentiero della pace...

fede